MARIO COLOMBO
L'AQUILA DI MANDELLO
Nasce la Guzzi
I fondatori
Le prime di Mandello
Prime gare, prime vittorie
Finalmente in corsa
Arriva l'imbattibile 250
Il telaio elastico
Il tempo delle pluricilindriche
La Guzzi al TT
Nuovi modelli
La P 175
Le nuove 500
Le gare per moto di serie: le 500
Le gare per moto di se'ie: l'Albatros 250
Le corse su strada
L'epoca della sovralimentazione
Le moto militari
DOPO LA GUERRA
L'avvento del G uzzino
II Cardellino
L'Airone
Il Falcone
Le utilitarie del primo dopoguerra: il Galletto
Lo Zigolo
La Lodola
I Motocarri
Le gare del primo dopoguerra
Gli anni d'oro del Campionato Mondiale
La 4 cilindri romana
Le monocilindriche IImondia'i"
La Otto cilindri
I primi venti di crisi
La stagione della Regolarità
Arrivano i ciclomotori: il Dingo
Il Trotter e gli altri
Tornano le grosse cilindrate
Nasce la V7
La grande crisi
La V7 Sport
La 1000 I Convert
Il Nuovo Falcone .
La frenatura integrale
I record di velocità
De Tomaso
Arrivano I designer
Le piccole 350 e 500
La serie Le Mans
La Daytona
V65 e V75
Il dopo De Tomaso
Arriva la Piaggio
PORTFOLIO
LE MOTO DA CORSA
MOTO MILITARI
IL PALMARÉS
Perché la Moto Guzzi è senz'altro la Casa motociclistica italiana più amata dai collezionisti e dagli appassionati delle due ruote? La prima creazione di Carlo Guzzi vinceva nelle gare perché era funzionale o perché era bella? Rispondere con qualche fondamento logico non è semplice, stabilire quale dei tre elementi sia determinante è difficilissimo. Di fatto, dopo quasi un secolo di vita, si può affermare che le ragioni del successo dello storico marchio di Mandello sono da ricercarsi in un raro e vincente connubio di tali doti ma anche nell'essere rimasta sempre fermamente fedele a se stessa e ai suoi stilemi fondamentali: dapprima il motore orizzontale, poi il bicilindrico a V.
Al di là delle scelte tecniche, le vicende della Guzzi sono anche quelle di uomini, tecnici e campioni che hanno scritto uno dei capitoli più affascinanti nella storia delle due ruote, oggi racchiusa in un solo preziosissimo vademecum.